Una gita… a scuola

La mia splendida giornata cominciò mercoledì 29 marzo alle 06.45: mentre i miei compagni si preparavano per la gita a Torino, io invece mi preparavo per la mia gita a scuola…

Proprio così: non sono potuto andare con i miei compagni in gita a Torino e questo mi ha molto rattristato, prima di sapere che bella giornata avrei passato a scuola… Vi starete chiedendo perché gita ‘a scuola’ e cosa ci sia di divertente nello stare a scuola mentre i compagni sono altrove…

In effetti, all’avvicinarmi a scuola, un po’ di mal di pancia, un po’ di vergogna e una nota di tristezza mi hanno fatto venir voglia di tornare a casa. Scendendo dal pulmino ho imprecato diverse volte dentro di me dicendomi ripetutamente che mi devo comportare meglio a scuola…

Le prime due ore ho fatto educazione fisica con la 1ªA, abbiamo giocato a palla prigioniera e mi sono proprio divertito… d’altronde, com’è ben risaputo, dopo italiano, educazione fisica è la mia materia favorita.

Nelle ore seguenti sono stato un po più tranquillo in classe con la prof Settingiano, dove mi sono immerso in “Un sogno lungo un’estate”, il libro che devo leggere come compito a casa. La lettura è stata rilassante perché l’aula taceva, nella mia mente solo lontani schiamazzi dei miei compagni in gita a Torino; senza nessun rumore che mi potesse distrarre, avanzai notevolmente.

Arrivata la quarta ora, sono andato in 1ªB a fare antologia con il prof Termignone. La penultima ora sono ritornato in 1ªA a fare matematica con il prof Cardaropoli… sì, lo ammetto, mi sono un pochino annoiato, non so se più in antologia o matematica, però, guardando il lato positivo, mi è servito per ripassare e riempire le mie lacune nelle due materie.

Finalmente l’ultima ora sono andato nella classe 1ªC a fare geografia, di nuovo con il prof Termignone, e lì mi sono svagato: era la classe più bella, anche se il tempo era poco visto che avevo 53 minuti perché dovevo andare a prendere il pulmino, comunque è stato bello lo stesso.

Morale della gita a scuola: è stata molto utile perché ho potuto riflettere sui miei errori, mi sono anche promesso che non voglio più sentirmi escluso. Il prossimo anno sicuramente andrò in gita con i miei compagni.

Angel, 2^A

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