La musica racconta la Shoah

Avete mai letto “Il violino di Auschwitz”? È un bellissimo libro scritto dalla professoressa e scrittrice Anna Lavatelli che parla di una ragazza, Eva Maria, che viene trasferita nel campo di concentramento di Auschwitz, ma il suo violino, e la sua musica, riescono a “portarla via” da quel posto terribile, almeno per un po’…

Ieri questa scrittrice è venuta nella nostra scuola a leggerci alcuni passi del suo toccante libro ed è stata accompagnata da due musicisti: Davide Besana al violino e Roberto Bassa alla tastiera, che hanno suonato, per esempio, “Il Cigno” di Saint-Saëns, melodia tanto amata dalla protagonista. Noi le abbiamo fatto tante domande sulla vita ai tempi dello sterminio degli ebrei e sui personaggi della storia e lei, paziente, ha esaudito tutte le nostre curiosità.

La musica, abbiamo imparato, può avere a volte una grande importanza.

Alessia, 2A, e Camilla, 2B – (disegno di Lorenzo, 2B)

Ecco alcuni commenti a caldo dei ragazzi, dopo l’incontro con la scrittrice:

Martina, 2A: “La musica rende liberi”. Mi è piaciuta questa frase perché la sento vera. Quando ascolti la musica vieni trasportato in un altro mondo dove le cose brutte non esistono. Anche nei momenti più bui la musica può portare via la tristezza e donare serenità.

Giuditta, 2A: “Anche all’inferno ti porterei, se fosse lì che andiamo”. Questa frase mi ha fatto pensare che l’amore che una persona può provare per le piccole cose è un amore che durerà per sempre, e quell’amore è speranza.

Andrea, 2A: “Pezzi di vita e di cuore distrutti”. L’ho scelta perché è una frase molto forte che dà risposta al perché il fratello di Eva Maria, Enzo, abbia abbandonato il violino. Penso sia difficile ricordare un momento così disperato, ma che bisogna provarci perché certe cose non accadano mai più.