Istituto Comprensivo "Andrea Testore" - S. Maria Maggiore (VB)

 

CENNI DI PETROGRAFIA

Le rocce ....

La petrografia è la scienza che si occupa della descrizione delle caratteristiche microscopiche e macroscopiche e della composizione chimica e mineralogica delle rocce.

Le rocce presenti in Val Grande, come del resto quelle dell’Ossola, sono quasi esclusivamente rocce metamorfiche.

Questo termine si riferisce alla classificazione delle rocce in tre grandi gruppi in base ai fondamentali processi chimico-fisici che le originano.

1) Le rocce MAGMATICHE o IGNEE si formano dal consolidamento di un magma, ossia di una massa fusa proveniente dall’involucro terrestre immediatamente sottostante alla crosta sulla quale noi viviamo, cioè il mantello. Fra queste non vanno dimenticate nella zona circostante l’area da noi studiata importanti affioramenti di granito, una roccia magmatica intrusiva cioè formatasi per raffreddamento in profondità in tempi lunghissimi Granito rosa di Baveno e granito bianco del Montorfano che hanno permesso la formazione di cristalli visibili macroscopicamente e poi portata in superficie dai movimenti della crosta terrestre e dall’erosione. Ci riferiamo ad esempio al granito bianco del Montorfano, tra Gravellona e Fondotoce, e a quello rosa di Baveno, sul Lago Maggiore. Questa roccia non è facilmente soggetta alla disgragazione chimico-fisica da parte degli agenti atmosferici per il suo alto contenuto in quarzo, minerale molto resistente all’alterazione e alla frantumazione che questi tendono a provocare. Il Montorfano ad esempio è stato levigato e arrotondato dall’azione modellatrice dei ghiacciai che si sono espansi e successivamente ritirati: nonostante questo, proprio per la durezza della roccia che lo compone, non ha potuto essere spianato e si erge solitario, come ben dice il nome stesso, sulla piana alluvionale del fiume Toce.

2) Le rocce SEDIMENTARIE si formano in seguito all’accumulo di materiali provenienti dalla disgregazione di altre rocce (sabbia, ghiaie ...) ad opera di agenti chimici e fisici, trasportati poi da fiumi, correnti marine, vento ... o anche di origine organica (gusci di Molluschi ad esempio) che poi vengono cementati insieme, spesso nel corso di milioni di anni, a formare unaMontorfano vera e propria roccia. Interessanti fra queste le argilliti ricche di fossili vegetali del fiume Melezzo, nel comune di Re in Valle Vigezzo, purtroppo più difficilmente osservabili dopo l’alluvione del 1978 (foto).

3) Le rocce METAMORFICHE si originano da rocce preesistenti (magmatiche o sedimentarie) le quali hanno subito profonde trasformazioni nell’aspetto e nelle caratteristiche in seguito ad alte pressioni e/o a consistenti innalzamenti di temperatura a cui sono andate soggette.

... in Val Grande

Come abbiamo già detto le rocce presenti in Val Grande sono tutte metamorfiche. Le rocce attualmente presenti in questa zona durante la formazione della catena montuosa alpina, in seguito alla collisione fra la zolla africana e quella euro-asiatica (le massime crisi dell’orogenesi alpina risalgono all’era Cenozoica o Terziaria, in particolare all’intervallo di tempo che va da 50 a 20 milioni circa di anni fa), sono state sottoposte a fortissime spinte, ad enormi pressioni che hanno accompagnato il corrugamento di numerosi strati rocciosi. Durante questi fenomeni i minerali che compongono lRocce scistose in cima alla Valle Loanae rocce preesistenti tendono a ricristallizzare e quindi ad allungarsi in direzione perpendicolare alle forze agenti: la nuova roccia che si forma, metamorfica appunto, presenta quindi un aspetto scistoso, cioè “a strati”, e risulta costituita da tante bande fittamente impacchettate. Se gli strati sono regolari e di spessore medio o fine si hanno gli scisti (la testata della Valle Loana, fino all’alpe Scaredi, è costituita da rocce molto scistose); se questi sono grossi e di spessore irregolare gli gneiss, spesso originatisi da preesistente granito interessato da fenomeni metamorfici e presente ad esempio in Val Loana, nel nostro itinerario, da Malesco fino ad oltre Fundighebi. A questi ultimi appartengono il serizzo e la beola abbondanti in Ossola come testimoniano le numerose cave presenti su questo territorio per la loro estrazione e lavorazione.

Vista del Pedum dal Lago MaggioreTra le rocce metamorfiche presenti in Val Grande hanno un particolare interesse le serpentiniti di colore scuro verdastro e di aspetto maculato proprio come la pelle dei serpenti. In quest’ultimo gruppo di rocce metamorfiche rientrano le pietre ollari. Ancora a proposito di serpentiniti va ricordato che esse costituiscono in Val Grande un vasto affioramento insieme ad altre rocce molto scure verdi o nerastre, quali anfiboliti (rocce metamorfiche) e peridotiti (rocce magmatiche intrusive); insieme formano le cime più caratteristiche di quest’area quali quella della Laurasca e, più a sud, il Pedum, il Proman e i Corni di Nibbio. Queste montagne presentano un aspetto aspro e dirupato proprio a causa dell’elevata durezza di queste rocce che permette loro di resistere al modellamento da parte degli agenti atmosferici.

Da ultimo non va dimenticato il marmo che deriva da calcari (rocce sedimentarie) sottoposti a metamorfismo.