Istituto Comprensivo "A. TESTORE" - S. Maria Maggiore (VB)

 

 

LO SCALPELLINO

L'antico mestiere dello scalpellino, come tanti altri oggi quasi scomparso, si svolgeva in montagna e consisteva scalpellino nel “lavorare” le pietre per farne principalmente piode per tetti, scalini, fontanelle, grondaie e canali.

La pietra scavata dagli scalpellini vigezzini, e più lavorata era la “ laugera”, la pietra ollare particolarmente diffusa in Valle.

Da essa gli abili scalpellini, già nell'antichità, sapevano ricavare i “lavesc” le caratteristiche pentole di sasso.

Qualche scalpellino saliva anche in montagna per rifornirsi di granito, una pietra assai più dura e difficile da lavorare.

A Buttogno, ad esempio, c'era una cava da cui si estraeva questo tipo di sasso.

Solitamente si lavorava “sotto padrone”: era un lavoro duro, faticoso che si protraeva per tutto il giorno e la sera si tornava a casa stanchi morti.

Conosciutissimi in Valle, gli scalpellini di Coimo, il papà della maesttra Antonia, molto bravi erano anche gli scalpellini di Malesco.