IL "RISVEGLIO" RELIGIOSO

Oltre al clima ebbe molta importanza lo spirito religioso che portò l’uomo a valicare le Alpi vincendo l’antico terrore. I primi uomini capaci di sfidare le antiche superstizioni ricche di credenze malefiche furono i monaci che ambivano da sempre a luoghi isolati e alti dove collocare le loro abbazie per sentirsi vicini a Dio. Nel VII secolo dall’Irlanda venne un discepolo di San Colombano che si stabilì vicino a San Gallo dove fondò un abbazia; da qui ben presto i monaci benedettini cominciarono a costruire le loro abbazie nel cuore delle Alpi (Disentis, Müstair, Novalesa San Michele, Innichen). Gli insediamenti monastici determinarono la colonizzazione delle Alpi e facilitarono la costruzione di ospizi per ospitare i pellegrini che si recavano alle diverse abbazie. Nei primi secoli del Medioevo gli ospizi vennero costruiti all’imbocco delle valli e lungo le strade dei grandi pellegrinaggi, poi  visto il grande afflusso di fedeli vennero eretti sempre più in alto (Ospizio del Sempione, del Gran San Bernardo, del Piccolo San Bernardo, del San Gottardo, …). Piano piano anche le Alpi si aprirono per il passaggio dei pellegrini e per la colonizzazione di persone ardite: i Walser.