La
vipera comune ha forme pesanti e coda corta e tozza; i caratteri che
permettono di distinguerla da altre specie simili sono sulla testa;
questa è triangolare con un muso, rivolto all’insù, che tuttavia non
forma un vero e proprio corno. La pupilla dell’occhio è ellittica; le
squame della testa sono in maggior parte piccole, anche se tra gli occhi
possono esserne presenti alcune grandi. La vipera ha un apparato
velenifero costituito da due ghiandole, che versano un liquido tossico
alla base di due lunghi denti forati. Il morso è in grado di uccidere
in pochi minuti piccole prede, mentre non è generalmente letale per
l’uomo. La specie si può rinvenire in tutti gli ambienti, dal livello
del mare fino a 3000 metri di quota. Vivendo sul terreno preferisce le
aree ben esposte al sole, asciutte, povere di vegetazione, ricche di
rifugi, di sassaie, e di detriti. Nelle aree al di sopra dei 1800 metri
frequenta quasi esclusivamente le zone assolate esposte a sud, dove può
termoregolarsi. Si nutre soprattutto di roditori ma può anche colpire
lucertole, uccelli ed insettivori. La preda viene ingoiata intera e la
digestione è piuttosto faticosa. La vipera è ovovivipara e il suo
periodo riproduttivo inizia a maggio; da fine settembre a maggio le
vipere svernano in celle site ad una profondità di circo 60 cm. dove
possono resistere all’abbassamento della temperatura.
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